mercoledì 17 novembre 2010

Critiche inefficaci

Ero già pronto per una delle mie critiche feroci. Ero aizzato dalla proposta (cortese, ci mancherebbe) di un'agenzia di pr di valutare il video della campagna istituzionale di un loro cliente, la Calzedonia. Un video che gioca con immagini banali ed emozioni facili: le calze indossate da una ragazza appena sveglia, una bambina, una mamma con la sua neonata; lo slogan finale “Calzedonia, il futuro è rosa”, che si stagliava su un tramonto romano, rosato (ça va sans dire). E lo cito nel corso di una docenza, e mi accorgo che non solo diverse ragazze lo conoscono e annuiscono, ma una addirittura dice: “mi ha emozionata”.

Mi fermo, un attimo, qualche settimana, per riflettere su questo post e pensare che non si tratta della solita diatriba tra pubblico e critici.

Una comunicazione di consumo è fatta per emozionare o convincere in pochi secondi: se ci riesce merita i complimenti.

I critici dei media dovrebbero essere consci che non stanno valutando il canone universale ma solo prodotti con un orizzonte di durata pari a quello del bilancio annuale o trimestrale del committente. In comunicazione l'efficacia è tutto e la filologia è fuffa buona solo per gli esami universitari.


P.S.: qui trovate il video della campagna 2009 per un confronto. Complimenti a chi ha deciso di passare da un commento musicale enfatico a uno intimista.

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