domenica 25 aprile 2010

Particelle elementari (Rassegna stampa/3)

Quello che voleva essere solo un meme, uno spunto di dibattito, come il mio secondo post sui limiti dello strumento rassegna stampa cartacea, ha scatenato commenti anche feroci sul sito della FERPI in cui, tra chi, stizzito, ritiene che scrivo banalità (possibile, ne dico più di una al giorno, invero) e chi mi accusa di fare confusione (come se la stringatezza di un post dovrebbe essere valutata con i parametri di un paper universitario) emerge la necessità di sviluppare dei parametri condivisi di misurazione e valutazione delle uscite sui media sulla base dei quali poi impostare i percorsi soggettivi di indagine e presentazione dei risultati.
La questione secondo me è tutta qui.
Piuttosto che rispondere punto per punto ad osservazioni che ho anche condiviso, ritengo semmai che la comunità dei comunicatori (e la FERPI in primis) debba iniziare a sviluppare una lista di parametri da far confluire in uno schema sulla base del quale poi ogni professionista, azienda o agenzia possa elaborare un suo modello, adattabile alle diverse esigenze dei clienti.
In questo senso c'è tanto da dibattere. Ma dopo esserci anche creativamente insultati bisognerebbe raggiungere alcune acquisizioni univoche, gli elementi di base capaci di caratterizzare l'approccio di tutti i professionisti.

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