mercoledì 4 febbraio 2009

Identità virtuali


A Castellammare di Stabia viene ammazzato un consigliere comunale.
I giornalisti dei quotidiani usano la sua pagina su Facebook per ricostruirne interessi, passioni, idiosincrasie, la rete di amici e la musica preferita. Il profilo virtuale, essendo pubblico e facilmente accessibile, diventa quindi l'identità ufficiale (o almeno ufficiosa) e per questo notiziabile della vita di un individuo.
A questo si aggiunge la superficialità di qualche giornalista, come evidenzia Michele Cinque di Positanonews in una profonda riflessione che invito a leggere: "alcuni gli hanno attribuito la passione per Berlusconi senza accorgersi che si era iscritto al gruppo, macabro, di "quando morirà Berlusconi ballerò sulla sua tomba".
Et voilà, ecco servita a voi lettori una identità pronta all'uso e al consumo che meglio serve ai nostri bisogni. Sezionando e selezionando le nostre traccie digitali, spesso frutto di un cazzeggio ancora considerato innocuo, qualcuno potrà domani, oggi, costruirci addosso le prove della nostra colpevolezza, della nostra doppiezza, della nostra abiezione.
E nessuno di noi potrà protestare. Non vi sarà neppure bisogno di testimoni falsi e prezzolati poiché quei commenti, quelle ironie, quelle immagini erano state scelte proprio da noi mentre ci scrivevamo addosso, inconsapevoli, la nostra condanna.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questa cosa fa paura! ma ancora di più spaventano coloro che stanno al timone dell'informazione!