lunedì 24 dicembre 2007

Natale e Grilli parlanti

Sono persuaso che la crisi che stiamo attraversando (crisi di sistema e che sarà molto lunga, a mio avviso) cambierà profondamente la società italiana. Non so se in meglio o in peggio, di certo la gente si sta stancando di un mondo di cartapesta colorata e luminescente che per anni il marketing e la comunicazione le hanno propinato. Si avranno meno soldi e ci si vorrà sentire gratificati per come li si spenderà, o risparmiando o almeno dandoli ad aziende, associazioni, enti pubblici o singoli professionisti che li hanno davvero meritati.
Avremo tempo nei prossimi post per segnalare gli esempi di questa trasformazione.
Per ora vi segnalo un post di Beppe Grillo. Si può essere d'accordo o meno con lui, eppure rappresenta l'insoddisfazione che attraversa tutti noi quando pensiamo alla politica, al lavoro di tutti i giorni, alla società italiana in questa fase.

BC

Da www.beppegrillo.it/
Domani è Natale e un terribile delitto lo annuncia come una stella cometa. Una signora di Bassano del Grappa è stata uccisa e fatta a pezzi. Il suo prezzo di mercato era stato fissato in 800.000 euro dai rapitori. Si chiamava Iole Tassitani, era figlia di un notaio, viveva sola con i suoi gatti, aveva 41 anni.
Il Natale mercificato ha avuto la sua vittima sacrificale. Natale è un punto di arrivo, la celebrazione del consumismo e del denaro. Di sacro è rimasto solo il conto corrente. Tutto si pesa in soldi. La vita delle persone, gli organi di un bambino, l’acqua, l’aria. Un capitalismo di cartapesta avvelenato dai prestiti che rovinano la vita, inventato dalla televisione che crea soldi da scatole in prima serata e da domande di prima elementare.
Il sesso è business, nei marciapiedi, nei calendari, nelle compravendite di senatori. La politica è tangenti, corruzione, frode fiscale, false fatturazioni, corruzione giudiziaria, finanziamenti illeciti. I 24 parlamentari condannati, quasi tutti, sono colpevoli di avidità.
Mi ricordo, da bambino, la corsa al cotechino al centro di un grande piatto di risotto in comune. Chi mangiava più velocemente arrivava al cotechino. Non c’è più quella competizione e neppure il cotechino al centro del piatto. Lo mangiano sempre prima in cucina.
La contraddizione di un Paese ossessionato dal miraggio della ricchezza facile e senza soldi dove ci porterà?
La gente non si rassegna ad essere povera, se non può essere ricca, deve almeno far finta. L’apparenza del nulla costruita sui debiti.
Quanto vale il denaro non necessario per vivere? Nulla, anzi è un debito, lo paghiamo con il nostro tempo, con i nostri affetti. E’ una droga che fa impazzire la società. Più della cocaina, più dell’eroina. E genera mostri che uccidono.
Non indebitatevi più, se potete, e a Natale date un bacio ai vostri figli e anche ai vostri nonni da parte di Beppe. Buon Natale!

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